Federica Arcoraci,
è dottoranda in Storia dell’Arte Contemporanea presso l’Università degli Studi della Campania Luigi Vanvitelli; la sua ricerca di dottorato è incentrata sulla figura della gallerista e curatrice Romana Loda. Laureata in Storia dell’Arte presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia, nel 2021 è stata selezionata dal Centro di Ricerca Castello di Rivoli (CRRI) per partecipare al Workshop di formazione per Archivisti d’Arte Contemporanea e, nello stesso anno,alla Masterclass per giovani curatori tenuta da Lorenzo Balbi presso La scuola di Alta Formazione FMAV. Nel 2022 ha ricevuto il Premio Nazionale per gli studi di Museografia e Museologia, istituito dalla Fondazione Ezio de Felice, con la sua tesi magistrale Ripensare il ruolo dell’istituzione museale nel contemporaneo: una prospettiva critica e dialogica. Possiede un’ampia esperienza professionale acquisita presso musei, associazioni culturali, fondazioni e gallerie d’arte. Dal 2023 scrive per la rivista “Exibart”.
Alice Barale,
Federica Boragina,
Anna Valeria Borsari,
Gino Di Maggio,
è nato a Novara di Sicilia nel 1940. Promotore e organizzatore di mostre ed eventi culturali, collezionista, editore di periodici d’arte e di numerose riviste tra cui “Alfabeta”, “Alfabeta2” e “Bullshit” sin dagli anni settanta. Nel 1989 ha fondato la Fondazione Mudima a Milano, prima fondazione di arte contemporanea in Italia dedicata a esperienze internazionali nel settore dell’arte visiva, della musica e della letteratura, che è diventata un punto di riferimento per gli studi sul Futurismo. Ha realizzato numerose mostre. Tra le mostre principali: Wolf Vostell, Nam June Paik, Allan Kaprow, Hiroshi Teshigahara, Imai, Arman, César, Piero Manzoni, Yoko Ono, Kazuo Shiraga, Gutai, Lee Ufan, Daniel Spoerri, Ben Vautier, Ben Patterson, Milan Knizak, Roman Opalka (2012), Enrico Castellani and Gunther Uecker (2013), Mono-ha. È anche autore di numerosi saggi, come: Modesta proposta per il terzo millennio, ed. Fondazione Mudima, 2013; Progetto Sicilia, ed. Fondazione Mudima, 2016; Moderato a chi?, ed. Fondazione Mudima, 2016; Con + ottimismo, ed. Fondazione Mudima, 2018; Quello che so io dell’islam, ed. Fondazione Mudima, 2019.
Elena Di Raddo,
Pablo Echaurren,
(Roma 1951) ha cominciato a dipingere all’età di diciotto anni, ispirato dall’artista romano Gianfranco Baruchello, ed è stato scoperto dal critico e gallerista Arturo Schwarz, che ha fatto conoscere il suo lavoro in Italia e all’estero. Ha preso parte attiva al movimento dei cosiddetti indiani metropolitani, un gruppo dell’estrema sinistra che nel 1977 ha adottato i linguaggi creativi dell’avanguardia artistica. Recentemente ha pubblicato Duchamp politique (1919) e il pamphlet Adotta un artista e convincilo a smettere per il suo bene (2021). Nel 2013 la Beinecke Library – Yale University, ha acquisito parte del suo archivio legato alla attività politica svolta negli anni 70. Nel 2019 la Bibliotheca Hertziana – Istituto Max Planck per la storia dell’arte ha avviato un progetto su Pablo Echaurren. Arte e politica negli anni Sessanta e Settanta nell’ambito dell’iniziativa di ricerca “Rome Contemporary”.
Ruggero Eugeni,
Sara Fontana,
è ricercatrice a tempo determinato di Storia dell’Arte Contemporanea presso il Dipartimento di Musicologia e Beni Culturali dell’Università degli Studi di Pavia (sede di Cremona). Si è specializzata in Storia dell’Arte Contemporanea all’Università Cattolica di Milano, dove ha poi conseguito un dottorato di ricerca. Ha svolto lavori di archiviazione (Archivio Fausto Melotti, Archivio Francesco Messina, Archivio Umberto Milani) e ha collaborato alla catalogazione del patrimonio artistico di istituti bancari, istituzioni museali e raccolte d’arte private.I suoi contributi riguardano l’arte italiana del XX secolo, con studi monografici e ampie ricognizioni territoriali in area lombarda. Tra le pubblicazioni più recenti, le monografie Armando Marrocco. Io lo conosco (2017), Arte e antropologia in Italia negli anni Settanta (2018) e Alberto Salvati. Frammenti (2019).Ha curato mostre e rassegne su vari aspetti della ricerca artistica contemporanea, collaborando con enti pubblici e gallerie private. Dal 2010 cura il Premio d’arte “Città di Treviglio” e Concorso Giovani Talenti, teso alla promozione di artisti under 35 e a un dialogo intergenerazionale. Come pubblicista collabora con periodici e riviste d’arte.
Gigliola Foschi,
Romana Loda,
(Romana Grassi, 1937- 2010) è stata critico d’arte, curatrice, gallerista. Viveva a Sale Marasino, in una grande casa affacciata sul lago d’Iseo. Nel 1975 ha fondato e diretto la galleria Multimedia ad Erbusco, ove ha realizzato mostre personali a Emilio Villa, che considerava suo maestro, Verita Monselles, Ketty La Rocca, Eliseo Mattiacci e altri. Ha quindi spostato la sua galleria a Brescia, prima in via Aleardi, poi in via Calzavellia 20, realizzandovi dal 1981 varie mostre ed iniziative. Resasi conto della discriminazione di cui erano vittime le donne artiste, nel 1974 aveva organizzato la prima mostra di sole donne, Coazione a mostrare, al Palazzo di Erbusco, con opere di 30 importanti artiste (tra cui Carla Accardi, Diana Arbus, Sonia Delaunay, Yoko Ono, Gina Pane), scusandosi di non aver potuto allargare l’invito ad altre, ed inserendovi un “omaggio” a Lucio Fontana. Dal ’78 ha poi portato avanti mostre in cui, oltre ad una circoscritta cerchia di artiste, vi era una sola presenza maschile (specularmente a quanto in genere avveniva in collettive in cui le presenze femminili erano rare). Alla sua attività sono stati recentemente dedicati, tra l’altro, vari saggi di Raffaella Perna, un volume a cura di Giuseppe Marchetti e Chiara Pasquali (Romana Loda, il cuore a destra, Coazione a mostrare ’74, La Quadra editrice, Iseo 2022).
Francesco Tedeschi,
Francesco Tedeschi è professore ordinario di Storia dell’arte contemporanea nella facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, dove ha promosso e dirige il Centro di Ricerca sull’Arte Astratta in Italia (CRA.IT).Storico e critico dell’arte, le sue aree di ricerca principali riguardano la scultura italiana del secondo Ottocento, le avanguardie storiche e l’arte del secondo dopoguerra, con attenzione alle relazioni fra Italia e USA, oltre che a temi interdisciplinari, come le relazioni dell’arte visiva con l’architettura, la musica e la geografia.
Ha collaborato alle attività culturali di Intesa Sanpaolo con la curatela del catalogo delle collezioni d’arte del Novecento e con il progetto Cantiere del Novecento, tra il 2012 e il 2017.
Dal 2017 è impegnato con l’Archivio Piero Dorazio ai fini della realizzazione del Catalogo ragionato dell’opera pittorica dell’artista, oltre a collaborare con altri archivi di artisti italiani del secondo Novecento, come quelli di Francesco Somaini, Afro, Carla Accardi e Antonio Sanfilippo.