Artista non omologato e controcorrente, indifferente alle seduzioni delle mode e del mercato e sempre pronto a indicare nuove direzioni di ricerca, Claudio Costa
Finalmente, dopo tante chiacchiere a mezza voce, nelle gallerie sempre più tetre e deserte, il fatto è diventato di dominio pubblico: la crisi generale
Nel momento in cui si svolge questo incontro, ottobre 2019, ho 57 anni e per ragioni anagrafiche mi sono trovato, come la maggior parte dei presenti, a vivere non solo fra due secoli, come può capitare a una buona percentuale della popolazione mondiale che raggiunga l’età matura,
Artista non omologato e controcorrente, indifferente alle seduzioni delle mode e del mercato e sempre pronto a indicare nuove direzioni di ricerca, Claudio Costa (Tirana, 1942 - Genova, 1995) è tuttora refrattario a inquadrature troppo schematiche.
È del tutto evidente che nell’invenzione (o dovremmo dire nella scoperta?) del readymade vi sia una forte componente di critica alla merce, sia alla merce in sé quanto alla merce artistica, alla mercificazione del lavoro artistico.
Finalmente, dopo tante chiacchiere a mezza voce, nelle gallerie sempre più tetre e deserte, il fatto è diventato di dominio pubblico: la crisi generale ha spazzato via ogni residua illusione, e l’arte, che ne è sempre stata una delle fabbriche più accreditate, ha ricevuto i contraccolpi che le erano dovuti.
Tentare di ricostruire oggi, a quasi quindici anni dalla scomparsa, qualcosa della vita e del lavoro di Romana Loda è per me un’impresa molto difficile, come cercare di descrivere un quadro senza averlo mai visto; forse perché solo l’esperienza diretta, vissuta intensamente, mi avrebbe permesso di capire pienamente qual è
La rivista Alfabeta è nata durante una maratona infinita con George Brecht, in una notte di primavera del 1975 all’hotel Manzoni di Milano e per la precisione nel bar dell’hotel, alle prime luci dell’alba. A quel punto esausto chiesi a George Brecht cosa potevamo fare per comunicare anche agli altri
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